Chi Siamo

LA STORIA DEL NOSTRO COMITATO

Croce Rossa è una realtà internazionale che svolge i propri compiti attraverso presidi territoriali di varia natura, è composta da un Comitato Centrale che si trova a Roma e delinea le linee guida per tutta la C.R.I. a livello nazionale in conformità con i 7 principi fondamentali di Croce Rossa e dalle linee guida del Comitato Internazionale; poi le attività concrete si articolano attraverso i comitati regionali ma soprattutto locali che in Italia sono circa 2000 e sono il cuore pulsante dell’associazione avendo diretto contatto con la popolazione.

Non conosciamo ancora quando è nata la Croce Rossa a Cesena, ma sappiamo che il Dott. Robusto Mori, Primario dell’Ospedale, fortemente voluto da Maurizio Bufalini, verso il 1874 organizzò un Sotto Comitato della Croce Rossa di cui fu Presidente e addirittura al Congresso della Croce Rossa tenutosi a Roma nel 1899 venne esposto, per merito suo, materiale proveniente dalla nostra città tale da meritare un encomio solenne.
Valutando che durante la Prima Guerra Mondiale era operativo a Cesena uno dei più importanti ospedali territoriali allestito presso la Scuola Elementare G. Carducci e nei locali di Palazzo Guidi, si deduce che questa realtà associativa doveva essere già una forte presenza in loco da tempo, soprattutto grazie alle Crocerossine, impegnate con abnegazione e grande generosità a dare conforto alle immense sofferenze e tensioni di quel periodo.

La memoria dei Volontari parte dagli anni ’60, organizzati all’epoca in una piccola sede ubicata di fianco al Duomo di Cesena per poi essere trasferita negli anni ’70 presso la sede dell’ex ospedale Bufalini alla fine di Via Cavour (Ex SAUB) dove c’era solo una stanzetta per i dipendenti, una stanza da gioco con biliardo e boccette, e l’ambulatorio della guardia medica dove lavoravano 3 medici della mutua che si alternavano nei fine settimana.
In quegli anni il Presidente era il commercialista Vito Bocchini e le risorse del Comitato erano formate da 9 dipendenti CRI (autisti e infermieri) e una cinquantina di Volontari, insieme a 2 mezzi di soccorso FIAT 238. Le chiamate arrivavano direttamente sul telefono fisso della sede al quale rispondeva direttamente il personale di turno e veniva coperta un’area che andava da Capocolle a Savignano H24. In un mese un dipendente poteva anche arrivare a fare 300 ore lavorative per uno stipendio base di circa 75.000 Lire, che arrivavano a 150.000 Lire con gli straordinari. Si facevano circa 4.000 viaggi all’anno.
Erano già presenti anche le volontarie della Sezione femminile, i Pionieri e le Crocerossine del corpo militare, che vanno sicuramente annoverate tra le primissime presenze del Comitato.

Per diventare volontari non esistevano corsi di formazione ma bisognava venire presentati da due volontari che garantivano per lui e, dopo 8 giorni dalla pubblicazione dei nomi degli aspiranti nell’albo della sede, si poteva salire subito in ambulanza. Dopo 3 mesi di prova e di insegnamenti e prove sul campo, se ci si era comportati bene si diventava volontari a tutti gli effetti. Allora non c’era il medico in ambulanza nè i presidi che conosciamo adesso, la barella era simile all’ attuale barella da campo e invece del collare si poteva utilizzare un lenzuolo arrotolato. La divisa era un camice bianco con il logo della CRI sul taschino, le divise blu sono arrivate solo nel 1994 e distribuite inizialmente ai volontari più attivi e con più anzianità di servizio.

Il primo Ispettore dei volontari fu l’infermiere Zoffoli Marsiglio, nominato a metà degli anni 70 direttamente da Roma, era un ispettore a livello nazionale. L’amministrazione era tenuta dal Ragioniere Siroli Mauro, andato in pensione nel 1994.

Dal 1983 al 2005 è stato Presidente del Comitato il Dott. Vladimiro Giovannini, seguito dal Presidente Pierluigi Buratti. La svolta e la crescita maggiore, una sorta di spartiacque, si è avuta a partire dal 1992 quando, grazie soprattutto alla volontà e all’impegno del Rag. Siroli, si è potuta inaugurare l’ attuale sede in Via Zuccherificio. Nella nuova struttura fu presente da subito anche un Cral con il Bar gestito dal dipendente Primo del Vecchio, che con il ricavato di fine anno organizzava ceneevento per tutte le famiglie dei volontari e i collaboratori della CRI.
Si lavorava assieme agli operatori della USL (arrivati subito nella nuova sede) che molto spesso erano in doppia veste in quanto anche Volontari del Soccorso, per creare un servizio efficiente anche nel nostro territorio con la certezza che solo compattando le risorse avremmo potuto realizzare la struttura migliore.
In quegli anni inoltre si sono cominciati ad organizzare corsi di formazione più strutturati. Presso l’ ospedale Bufalini si preparavano ogni anno incontri di Primo Soccorso aperti a tutta la popolazione, cui seguivano corsi più intensi e specialistici per formare nuovi volontari, vi erano intensi programmi dedicati alle scuole, ai quartieri, a categorie lavorative e le iniziative dedicate alla settimana della CRI.

Nel 1986 fu istituita la delegazione di Sogliano al Rubicone, della quale facevano inizialmente
parte una ventina di volontari, mentre oggi sono circa il doppio.

L’estate del 1993 viene ricordata dai Volontari di Cesena, oltre che per il caldo opprimente, anche perché, in quelle serate di chiacchiere nel cortile della nuova sede nacque l’idea di organizzare un “Veglione di Carnevale” per cercare di reperire fondi utili agli scopi umanitari ed assistenziali della nostra associazione devolvendo in beneficenza il provento netto della manifestazione.
Dopo non poche difficoltà, finalmente, l’ultimo venerdì di carnevale del 1994 (era il 4 Febbraio) eravamo pronti per iniziare questa avventura che, cominciata per gioco, si sarebbe rivelata, in futuro, un appuntamento importante e sentito per tutta la cittadinanza di Cesena e dintorni.
La prima edizione del “Veglione” si tenne presso il “Fifty-Five di Santa Maria Nuova ed ebbe un successo strepitoso tant’è che i posti disponibili vennero, letteralmente, bruciati in pochi giorni. Sull’onda di questo successo fu un gioco da ragazzi organizzare il “Veglione” dell’anno dopo, dell’anno dopo ancora e poi ancora fino ad arrivare al mitico Veglione 2008 (16ma edizione) che ci ha consentito di frantumare il record di vendita dei biglietti della lotteria abbinata, il cui primo premio consisteva in un’automobile.
Anche i veglioni successivi presso il Dancing Orchidea di Ronta sono andati in archivio con lo stesso successo e con lo stesso impegno di sempre, fino ad arrivare quest’anno all’edizione numero 23. Il ricavato della manifestazione viene come sempre utilizzato per gli scopi umanitari ed assistenziali della nostra Associazione.

Negli anni ’80 e gli inizi del ’90 la Croce Rossa di Cesena, nel suo complesso, ha saputo operare trasformazioni profonde per adeguarsi ai nuovi bisogni della società: i Volontari del Soccorso hanno costituito l’ossatura principale su cui la CRI ha investito le maggiori risorse in uomini, mezzi e tecnologie per supportare il nascente 118 della nostra USL e per una più qualificata tutela sanitaria del territorio, la Sezione Femminile ha dovuto affrontare le nuove povertà legate sia all’immigrazione sia ai cambiamenti sociali del nostro tessuto cittadino e questo grazie anche al raccordo con i servizi sociali istituzionali, infine le II.VV., custodi ed icone di un passato glorioso, hanno saputo con tenacia e perspicacia mantenere viva l’etica dell’associazione rimanendo nel contempo fedeli alle tradizioni.

A partire dai primi anni 90 il numero dei volontari è cresciuto in maniera esponenziale fino ad arrivare oggi a circa 450 persone che con il loro impegno hanno portato e continuano a portare l’emblema di Croce Rossa, e tutto ciò che ne scaturisce, in questa cittadina. Siamo cresciuti tanto in questi ultimi 25 anni, ma ci sforziamo sempre di preservare l’entusiasmo e l’abnegazione che ha contraddistinto i nostri predecessori. Una passione che non tramonta; ne sono testimoni i volontari che, da decenni, continuano a dare una mano, e il ricambio generazionale a cui abbiamo assistito.

Dal 2013 il nuovo e attuale Presidente Dott. Massimo Baiardi ha gestito una svolta radicale nella storia della CRI e del nostro Comitato: il passaggio da ente pubblico ad APS di diritto privato, con enormi cambiamenti, sia a livello statutario che amministrativo e organizzativo.
Molto è cambiato e molto ancora cambierà anche per quanto riguarda la richiesta sempre crescente di professionalità in ambito sanitario, che richiede uno sforzo sempre maggiore da parte dei volontari e istruttori che periodicamente formano il personale per una sempre più efficiente qualità del nostro servizio, sia per quanto concerne le normative che per quanto riguarda l’approccio “umano” con la persona. Anche per questi motivi è stato recentemente nominato un direttore sanitario di grande esperienza e professionalità, il Dott. Enrico Farabegoli, per supportare tutto il Comitato e la nostra formazione in questo senso.

In questi ultimi 30 anni il primo soccorso ha subito innumerevoli cambiamenti dettati dalle nuove conoscenze in campo medico, dall’esperienza acquisita e dalle nuove tecnologie; si è passati dal “carica e porta di corsa in ospedale” con ambulanze scarsamente attrezzate (barella, ossigeno, stecche di legno, disinfettante) a ”osserva, valuta, comunica e porta nell’ospedale più idoneo”. Si è trattato di un cambiamento radicale che non è ancora terminato.
È cambiato anche il ruolo degli operatori, che non sono più dei “barellieri” ma sono diventati “soccorritori”, ovvero devono sapere compiere una serie di manovre e applicare dei protocolli di intervento a salvaguardia della salute del paziente.
Con la sinergia e la collaborazione tra volontari e personale dipendente percorriamo, ogni anno, quasi 650.000 chilometri erogando oltre 19.000 servizi di ordine primario o secondario; una media di oltre 50 interventi al giorno, se consideriamo che l’attività del personale è garantita ininterrottamente per tutti i giorni dell’anno, festivi e domeniche comprese.

La storia continua….

(Ringraziamo per i racconti e la memoria i volontari Primo Del Vecchio, Guido Mariani e il Dott. Vladimiro Giovannini)